La missione di Popoli da poco conclusa ci ha permesso di verificare la situazione in Birmania (Myanmar) e nella regione Karen, nostra area di intervento.
Il quadro generale presenta un incoraggiante indebolimento del Regime Birmano, che subisce quotidiane sconfitte sul terreno militare, con centinaia di basi cadute nelle mani della guerriglia negli ultimi mesi. Anche diverse città sono state attaccate e rimangono sotto accerchiamento da parte dei diversi gruppi armati etnici e delle formazioni della PDF (People Defence Force) formata soprattutto da dissidenti birmani.
L’impressione è che il Governo centrale abbia vita breve, anche alla luce del fatto che i suoi tradizionali protettori, i Cinesi, sono preoccupati per la sicurezza degli ingenti investimenti fatti nel Paese. Voci autorevoli sostengono che Pechino stia già stringendo accordi con i futuri governanti confrontandosi con i principali gruppi etnici impegnati nella guerra contro i Generali di Rangoon. L’ottimismo per una possibile fine del regime deve però fare i conti con le brutte notizie che riguardano le vittime civili.
In seria difficoltà sul campo di battaglia, la giunta fa massiccio uso della forza aerea, e questo si traduce in un vertiginoso aumento del numero degli abitanti dei villaggi che rimangono feriti o uccisi dai bombardamenti.
Per Popoli questa recrudescenza si traduce nella necessità di fornire un maggior quantitativo di farmaci per coprire le esigenze delle nostre cliniche, oggi salite a 13. Ci impegneremo ancora di più per garantire ai nostri fratelli Karen assistenza medica in questa complicata fase di una guerra che li vede coinvolti da 75 anni.